Nel 2014 172.197 celiaci, cos’è la celiachia, Relazione annuale Ministero Salute

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ROMA – Celiachia, dati Italia, le strategie per la ricerca, quando sospettare la malattia, cosa non è la celiachia, il Registro nazionale dei prodotti senza glutine.

Pubblicato questa mattina dal Ministero della Salute il documento Celiachia – Relazione annuale al Parlamento anno 2014, il rapporto con il quale il Ministero aggiorna sui numeri riguardanti la malattia in Italia, le novità scientifiche e nella ricerca, gli alimenti, la dieta senza glutine.

Dati

La celiachia è una malattia autoimmune che si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti in seguito all’assunzione del glutine e colpisce in proporzione più le donne che gli uomini. Ad oggi in Italia risultano 172.197 celiaci di cui il 48 % è concentrato al Nord, il 22 % al Centro, il 19 % al Sud e l’11 % nelle Isole. La Regione dove risiedono più celiaci risulta la Lombardia, con 30.541 soggetti, seguita da Lazio con i suoi 17.355 e Campania con 15.509 celiaci”. Questo si legge nella prefazione al rapporto scritta dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

La celiachia è l’intolleranza alimentare attualmente più frequente in Italia e si stima che il numero teorico di celiaci in Italia equivalga ora a 600.000 persone, delle quali come citato, sono al 2014 172.197 quelle realmente diagnosticate. Nel 2003 le persone celiache diagnosticate erano 8.000 in meno e 23.500 in meno nel 2012.

Attualmente nel Lazio sono 17.355 i celiaci, erano 16.576 nel 2013 e 14.755 nel 2012. Il Lazio è la seconda regione con più persone celiache, preceduta dalla Lombardia con (30.541) e seguita dalla Campania (15.509).

Ancora nel Lazio delle 17.355 persone, 4.923 sono uomini e 12.432 donne. Una tendenza che segue quella nazionale, dove dei 172.927 casi, la gran parte “risulta interessare più le donne (121.964) che gli uomini (50.233) con un rapporto medio Maschi:Femmine di 1:2 che in alcune regioni arriva a 1:3.”.

Per quanto riguarda l’età “la celiachia risulta concentrata nella fascia di età adulta con quasi il 91%, a seguire quella che va dai 3,5 anni ai 10 con un 9%, quella fino ai 3,5 anni con uno 0.17 % e per finire quella che comprende i bambini dai 6 mesi all’anno di età che è praticamente lo 0%”. Nel Lazio, dei 17.355, 0 tra i 6/12 mesi, 164 fino a 3 anni e mezzo, 1.690 fino a 10 anni e 15.501 adulti.

Alimentazione

Oltre ai dati, gran parte della relazione è riservata a informazioni dettagliate sulla malattia, a problematiche particolari come la malattia celiaca potenziale, la celiachia nella transizione dall’età pediatrica al quella adulta, alla dieta senza glutine.

Per quanto riguarda una prima sintomatologia, questi i sintomi e i segni suggestivi: disturbi intestinali cronici (dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo, alvo alterno); stomatite aftosa ricorrente; ipoplasia dello smalto dentario; scarso accrescimento staturale; ipertransaminasemia; sideropenia (con o senza anemia); stanchezza cronica, rachitismo, osteopenia, osteoporosi; dermatite erpetiforme; artrite, artralgia; alopecia; anomalie dello sviluppo puberale; orticaria ricorrente; disturbi della fertilità (abortività spontanea, menarca tardivo, menopausa precoce, infertilità); complicanze della gravidanza iposplenismo; epilessia con calcificazioni endocraniche ed altre patologie neurologiche (atassia, polineurite…); disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa).

I gruppi a rischio sono: familiarità di I grado per celiachia; deficit selettivo IgA sieriche; patologie autoimmuni associate (soprattutto diabetetipo 1 e tiroidite); sindrome di Down, sindrome di Turner, sindrome di Williams.

Sintomi e gruppi indicativi però non possono essere ovviamente interpretati a sé dalla persona, che deve sempre affidarsi a diagnosi e cure mediche. “Sul piano clinico è fondamentale combattere l’autodiagnosi
ed evitare che il paziente abbia già escluso il glutine prima ancora di un consulto medico. Tale comportamento impedisce l’accertamento di una vera celiachia, con tutte le conseguenze del caso, rendendo necessaria la riesposizione al glutine”.

Cosa non è la celiachia. Non è allergia al glutine, non è ) FPIES (Food Protein Intolerance Enterocolitis Syndrome) glutine dipendente, e non è la sensibilità al glutine (Gluten sensitivity).

Dieta e alimenti, il Registro nazionale prodotti senza glutine

“La completa e permanente eliminazione del glutine dalla dieta è l’unico trattamento, attualmente disponibile, per ottenere la remissione dei sintomi e dei segni dipendenti dalla malattia e la prevenzione delle complicanze ad essa associate”. Esistono prodotti per la DGS dieta senza glutine di varia natura. Innanzitutto i prodotti già privi di glutine come riso, mais, miglio, teff, quinoa, grano saraceno, manioca, frutta e verdura, carne pesce e uova. Quindi l’intera gamma dei prodotti senza glutine, simili a quanto preparato abitualmente con cereali contenenti glutine, ma realizzati con prodotti che ne sono privi oppure degluteinizzati, ovvero che hanno un contenuto residuo di glutine non superiore ai 20ppm (20mg/kg).

Tali prodotti, sono indicizzati e raccolti dal Ministero nel Registro Nazionale dei prodotti senza glutine che fa parte del Registro nazionale dei prodotti destinati a un’alimentazione particolare.

Ai sensi della Legge 123/2005 infine, le mense scolastiche ospedaliere devono garantire su richiesta pasti senza glutine. In particolare devono farlo: mense di scuole pubbliche private parificate; mense di ospedali pubblici, ospizi e case di cura, cliniche private convenzionate, istituti di cura e assistenziali privati convenzionati; mense di enti istituti e PA.

“La celiachia è una malattia sociale perché oltre alle sue dimensioni epidemiologiche investe la famiglia, la scuola, le strutture sanitarie e il mondo del lavoro” – conclude la relazione del Ministero – “è una patologia cronica a rischio di complicanze dove una corretta diagnosi e un corretto stile alimentare possono portare alla completa remissione dei sintomi e alla riduzione del rischio delle complicanze”.

Per quanto riguarda la diagnosi, la scorsa estate è stato approvato il nuovo protocollo di diagnosi e follow-up siglato dalle Provincie Autonome in un Accordo Stato Regioni siglato il 30 luglio 2015 e pubblicato sulla (G. U. n. 191 del 19 agosto 2015).

Nel 2016 inoltre la celiachia entrerà nel Sistema statistico nazionale, ciò permetterà un raccolta di dati sistematica e regionale e la trasmissione dei dati stessi direttamente all’Istituto superiore di sanità.

Info: Ministero Salute, celiachia relazione al Parlamento 2014

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