ROMA – Ecosistema Urbano 2017. È stato presentato da Legambiente il rapporto 2017 sulle performance ambientali dei centri urbani. Classifica che raccoglie 104 comuni capoluogo di provincia e quanto nel 2016 siano stati in grado di rigenerarsi, riorganizzarsi in funzione dell’ambiente, migliorare in efficienza, vivibilità, adottare modelli e politiche capaci di ridurre sprechi energetici, inquinamento, rifiuti.
Le città sono state analizzate attraverso sedici indicatori, raccolti in sei aree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. I dati raccolti e analizzati in collaborazione con Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sono stati presentati ieri a Milano in un incontro al quale ha preso parte il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti.
Queste le prime sei città italiane virtuose, i sei centri che sommando la propria posizione in classifica in ognuna delle sei aree, svettano su tutti gli altri: Mantova (1°), Trento (2°), Bolzano (3°), Parma (4°), Pordenone (5°) e Belluno (6°). Ognuna di queste città è tra i primi dieci posti per raccolta differenziata con Mantova che è arrivata a coprire l’80% dei rifiuti. Città nelle quali si arriva a dispersioni idriche del 20%, con Pordenone addirittura arrivata al 15%; una media di 30 alberi ogni 100 abitanti; piste ciclabili; qualità dell’aria, con Bolzano che in dieci anni ha ridotto del 40% le polveri sottili. Continuando con le città virtuose 7°, 8°, 9° posto a Macerata, Verbania, Treviso, Oristano. Altre cinque posizioni e ci sono: Cremona, Udine, Cosenza, Reggio Emilia, Biella.
La coda della classifica: Enna (104°), Brindisi (103°), Viterbo (102°), Palermo 101°, Catania 100°. Frosinone è alla posizione 99, quindi restando nel Lazio, Latina è al numero 89, Roma 88, Rieti 61.
Napoli 86°, Torino 81°, Firenze è al 51°, Milano arriva al 31° posto, evoluta negli ultimi anni sul piano della mobilità e trasporto pubblico; Bologna 22°.
La nota emessa da Legambiente a sintesi dell’intero rapporto descrive le rilevazioni per ognuna delle sei macro-aree. Per quanto riguarda la qualità dell’aria. Trentasei città nel 2016 hanno superato i limiti consentiti di polveri sottili. 49 nel 2015. “In 6 città si va addirittura oltre il doppio dei giorni di superamento (erano 21 nel 2015) con record negativi a Torino, Frosinone e Milano. Stabili da un anno all’altro le città (sono 26) con situazioni critiche per il biossido di azoto, dove almeno una centralina ha registrato medie annue superiori ai 40 microgrammi/mc. Quattro Comuni scavalcano il limite di oltre il 50% in almeno una centralina: Torino, Roma, Firenze e Milano. Relativamente all’ozono si riduce a 39 (dalle 59 del 2015) il numero di capoluoghi dove è stata superata la soglia di protezione della salute umana e rimangono due situazioni allarmanti (Genova e Alessandria) con dati superiori al triplo del valore soglia”.