ROMA – Interceptor. È stato presentato dal Ministero della Salute un programma sperimentale di screening sull’Alzheimer, studio sulla popolazione a rischio che verrà utilizzato per allestire uno screening nazionale per la futura somministrazione di nuovi farmaci capaci di prevenire o rallentare la malattia.
Attualmente non esistono medicinali capaci di fermare l’Alzheimer, le terapie possibili sono interventi precoci sui primi sintomi per cercare di rallentarne il decorso. La comunità scientifica sta studiando cure che agiscano in questi casi e sono cinquanta i tipi di farmaco in esame, gran parte dei quali agirà sulle forme prodromiche e sulla condizione Mild Cognitive Impairment (MCI), lieve compromissione delle funzioni cognitive.
II progetto Interceptor coinvolgerà attraverso i cinque centri italiani specializzati nella cura della malattia, quattrocento pazienti con lievi deficit cognitivi, tra i 50 e gli 85 anni. L’osservazione durerà tre anni, e verranno utilizzati sette biomarcatori: “test neuropsicologici, il dosaggio di alcune proteine su campioni di liquor cefalorachidiano, la tomografia ad emissione di positroni (PET), l’analisi genetica, la valutazione del tracciato elettroencefalografico (EEG) per connettività e la risonanza magnetica volumetrica”.
Al termine del triennio Interceptor dovrà indicare la combinazione di marcatori più efficaci per individuare precocemente la malattia e la sua evoluzione. E sarà su tali precocissimi stadi che potranno intervenire i futuri farmaci.
Il progetto è sostenuto da un finanziamento di 3.950.000 euro.