Pubblicato da Aifa il 26 maggio 2021 un nuovo documento di ricerca e chiarimenti sul rapporto AstraZeneca, Johnson e casi di trombosi. Documento a titolo Complicanze tromboemboliche post-vaccinazione anti-COVID-19 con Vaxzevria (ChAdOx1 nCov-19, AstraZeneca) o con COVID-19 Vaccine Janssen (Ad.26. COV2.S, Johnson & Johnson).
Si tratta di una relazione del Gruppo di Lavoro Emostasi e Trombosi, nominato dall’Aifa in a seguito all’emersione dei primi casi di trombosi. Strutturata su domande e risposte, è indirizzata in particolare ai medici e al personale sanitario per l’eventuale gestione dei rarissimi eventi di trombosi correlati ai vaccini Covid.
Queste le domande:
- “Quali complicanze tromboemboliche sono state osservate nei soggetti vaccinati con Vaxzevria
e COVID-19 Vaccine Janssen? - Quali possono essere i meccanismi fisiopatologici alla base delle manifestazioni
tromboemboliche più gravi (trombosi dei seni venosi cerebrali e/o del distretto splancnico
associate con trombocitopenia); - Sono stati identificati dei fattori in grado di individuare i soggetti a maggior rischio di
sviluppare queste manifestazioni tromboemboliche? - Esistono dei farmaci in grado di prevenire queste manifestazioni tromboemboliche?
- Quali sono i principali segni o sintomi clinici che devono indurre a sospettare tale evento
avverso (trombosi dei seni venosi cerebrali e/o del distretto splancnico)? Cosa fare di fronte
a tale sospetto? - Quali esami strumentali e di laboratorio sono indicati per la diagnosi iniziale dei casi di
trombosi dei seni venosi cerebrali e/o del distretto addominale con piastrinopenia? - Come si trattano le trombosi dei seni venosi cerebrali o del distretto splancnico con
piastrinopenia? - Perché Vaxzevria ora è indicato preferenzialmente nei soggetti di età > 60 anni, a differenza di
quanto inizialmente raccomandato? - C’è un razionale per decidere cosa fare della seconda dose per i soggetti < 60 anni che hanno
già assunto la prima dose di Vaxzevria?”.