Istituto Gaslini Genova, autotrapianto polmonare su paziente pediatrico

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Autotrapianto polmonare su una piccola paziente affetta da cardiopatia congenita e grave malformazione polmonare. È l’intervento, primo al mondo su un paziente pediatrico, che è stato portato a termine al Gaslini di Genova. A darne notizia lo stesso Istituto.

La piccola ha dieci anni ed è affetta fin dai giorni successivi alla nascita da un complessa cardiopatia congenita e da un’ipoplasia del circolo arterioso polmonare di destra. Condizioni complesse che nel tempo hanno portato la bimba ad avere un’aspettativa di vita di un anno e a necessitare di trapianto di cuore e plomone.

La paziente ha sostenuto un autotrapianto di polmone, dopo essere stata sottoposta a cataterismo cardiaco, aver avuto un arresto cardiaco, prevedibile per la gravità della patologia, e quindi essere stata posta in ECMO (Extracorporeal Membrane Oxygenation).

Oggi la bimba è tornata a scuola con la prospettiva di riprendere ad avere una vita normale.

La strategia operativa, innovativa, multidisciplinare, ha coinvolto rianimatori, cardiologi, cardiochirurghi, anestesisti, infermieri, tecnici perfusionisti e fisioterapisti dell’Istituto Gaslini. Tra i medici responsabili il dottor Paolo Petralia direttore generale dell’Istituto Giannina Gaslini, il dottor Andrea Moscatelli direttore della UOSD Centro di Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica (Rianimazione), il cardiologo Martino Cheli, il dottor Maurizio Marasini direttore della UOC Cardiologia, il dottor Giuseppe Pomè direttore della UOC Cardiochirurgia e del Dipartimento Integrato Chirurgia e Alta Intensità di cure.

Così il dottor Andrea Moscatelli, direttore della Rianimazione del Gaslini: “Vista la gravità del quadro clinico, G. è stata proposta per trapianto di cuore e polmone a 2 centri di riferimento all’estero ed a 4 centri in Italia. Tutti hanno ritenuto non indicato il trapianto, visto l’elevato rischio potenziale di insuccesso. La bimba è rimasta dipendente per la funzione del cuore e del polmone dall’ECMO. Dopo più di due settimane di assistenza, senza prospettive di guarigione, e nonostante le molteplici incertezze, di fronte alla prospettiva di morte certa, abbiamo cercato una soluzione alternativa che potesse dare alla bambina una prospettiva di vita soddisfacente”.

Il dottor Paolo Petralia, direttore generale dell’Istituto Giannina Gaslini: “Siamo veramente orgogliosi di questa modalità di lavorare in team multiprofessionale : la capacità di non arrendersi di fronte alle difficoltà e di studiare nuovi percorsi terapeutici , proporzionati e personalizzati , è una delle caratteristiche identitarie degli operatori del Gaslini. Questo si riflette nell’efficacia e nella grande complessità delle prestazioni che vengono offerte quotidianamente ai bambini che curiamo. Ed è nostro dovere impegnarci sempre più nell’offrire queste opportunità al maggior numero di pazienti possibile”.

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