GINEVRA – Antibiotico resistenza. 500mila persone in 22 Paesi hanno mostrato infezioni resistenti agli antibiotici. In alcuni Paesi percentuali vicine all’82% tra i casi di sospette infezioni sanguigne resistenti almeno a una delle cure normalmente utilizzate. Sono i dati diffusi ieri dall’Oms e si riferiscono al primo report dal programma di sorveglianza sanitaria mondiale Glass Global Antimicrobial Resistance Surveillance System.
Il programma di sorveglianza è stato lanciato dall’Oms nel 2015 e si fonda sull’aggregazione delle rilevazioni provenienti da programmi di monitoraggio già esistenti, attivati in passato sia dalla stessa Oms che da ogni Paese. Il rapporto presentato riporta i dati del biennio di osservazione 2016-2017. 40 i Paesi inclusi nel documento e che hanno fornito dati sul proprio sistema di sorveglianza, 22 di questi hanno fornito informazioni sui propri livelli di antibiotico resistenza. Oggi i Paesi annoverati da Glass sono 52: 25 alto reddito, 20 medi0, 7 basso.
Attualmente le classi di batteri maggiormente resistenti sono: Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Salmonella spp. escludendo la tubercolosi che rientra in un ampio e dedicato programma lanciato dall’Oms nel 1994.
Accanto alla resistenza che varia tra 0%-82% in alcuni casi di infezioni del sangue, si segnala lo 0%-51% nei casi di resistenza alla penicillina contro la polmonite, 8%-65% nei casi di resistenza alla ciprofloxacina per E.Coli nel tratto urinario. Tali dati confermano la crescente resistenza alle tradizionali cure antibiotiche su scala planetaria. Una condizione di allarme per Oms, nota da tempo, e contro la quale si può intervenire con sorveglianza, prevenzione e uso corretto degli antibiotici nella quotidianità. Nella sanità, nel settore veterinario, nella produzione alimentare.
Il programma Glass con la propria forza attrattiva sta smuovendo politiche sanitarie. Il Kenya ha potenziato il proprio sistema nazionale, la Tunisia ha iniziato ad aggregare dati, la Repubblica di Corea ha completamente rimodellato il proprio sistema di controllo.
“Il rapporto conferma la grave situazione di resistenza agli antibiotici in tutto il mondo” – ha dichiarato il dott. Marc Sprenger, direttore del Segretariato resistenza antimicrobica Oms – “Alcune delle infezioni più comuni del mondo, e potenzialmente più pericolose si stanno dimostrando resistenti ai farmaci e, fattore maggiormente allarmante, gli agenti patogeni non rispettano i confini nazionali. Per questo l’Osm sta incoraggiando tutti i Paesi a istituire buoni sistemi di sorveglianza per rilevare la resistenza ai farmaci in grado di fornire dati a questo sistema globale”.
Info: Oms nuovi dati sull’alto livello di resistenza agli antibiotici a livello globale