ROMA – Infant Jarvik 2015. Grazie a questo mini-cuore artificiale intratoracico l’Ospedale Bambino Gesù è riuscito a salvare la vita a una bambina di tre anni in attesa di trapianto cardiaco. A darne notizia l’ospedale pediatrico romano. Un’operazione eseguita dopo l’autorizzazione del Ministero della Salute e della Food and Drug Administration (FDA).
Si è trattato di un intervento che ha interessato un dispositivo da poco approvato per la sperimentazione pilota e che finora è stato concesso per uso compassionevole soltanto due volte. Anche la precedente ha coinvolto il Bambino Gesù nel 2012 e un bambino di 16 mesi.
La piccola paziente di 3 anni era ricovera dal luglio 2017 nel Dipartimento medico e chirurgico di cardiologia pediatrica (DMCCP). Affetta da miocardiopatia dilatativa aveva già subito un intervento con l’impianto del cuore artificiale Berlin Heart quindi dopo emorragia cerebrale e un’infezione è stata di nuovo sottoposta ad assistenza cardiocircolatoria con sistema temporaneo. Tentare con Infant Jarvik 2015 è stata l’unica soluzione possibile. L’operazione è stata eseguita dal dott. Antonio Amodeo e dalla la sua équipe. Oggi la bambina è in condizioni buone e in attesa di trapianto cardiaco.
Il progetto di ricerca che ha interessato lo sviluppo del dispositivo rientra nel programma statunitense PumpKIN (Pumps for Kids, Infants, and Neonates), sostenuto dai fondi del National Institute of Health (NIH) e promosso dal National Heart Lung and Blood Institute (NHLBI).
Infant Jarvik 2015 è tecnicamente un dispositivo miniaturizzato di assistenza ventricolare intracorporeo (VAD) che può essere utilizzato con bambini fio a 25 kg di peso e fino a circa 10 anni. È collegato all’esterno attraverso un cavo addominale per la ricarica e permette quindi al paziente di vivere in casa ed essere dimesso in attesa del trapianto.
Il Bambino Gesù sarà capofila nella richiesta del marchio CE.