ROMA – Cause prevenibili, stili di vita, minore propensione nel consultare medici. Sono questi alcuni dei principali fattori che incidono sulla salute e sulla mortalità degli uomini in Europa, elencati dall’Organizzazione mondiale della sanità nel corso della prima giornata della riunione del Comitato regionale europeo che si sta tenendo in questi giorni a Roma (17-20 settembre).
I dati sono raccolti dall’Oms nel rapporto The health and well-being of men in the WHO European Region: better health through a gender approach – La salute e il benessere degli uomini nella regione europea dell’Oms: una salute migliore attraverso un approccio di genere, documento per un approccio sanitario mirato, basato sulle esigenze dei generi, ma che utilizzi l’uguaglianza di genere come condizione in grado di accrescere la qualità della vita e la consapevolezza complessiva, consapevolezza sulla salute.
Anche se nell’intera regione europea la durata media della vita è superiore rispetto a quella di ogni altra regione del mondo, persistono fattori derivanti dagli stili di vita che incidono fortemente sulle percentuali di malattia e decessi prematuri. Tali fattori sono in sintesi: fumo, alcol, violenza interpersonale, diete e alimentazione inadeguate, bassa abitudine nel consultare medici sia per problemi fisici che per problemi emotivi, psicologici. Infortuni e incidenti stradali.
In Europa l’86% delle morti che riguardano gli uomini è dovuta a malattie non trasmissibili e le principale cause di morte nella fascia d’età 30-59 anni sono malattie cardiovascolari, tumori, diabete e malattie respiratorie. 1 milione di uomini sono morti nel 2016 per il fumo, il 24% dei decessi può essere ricondotto ad alcol e stupefacenti. Tre quarti degli uomini morti per incidenti stradali avevano meno di 25 anni. Per quanto riguarda la salute mentale il fatto di non riconoscere o accettare una patologia e quindi non affidarsi a personale sanitario, secondo Oms, incide in modo rilevante sul tasso di suicidi. Negli uomini 30-49 anni superiore di cinque volte rispetto alle donne.
Tali considerazioni interessano l’intera area Oms Europea, ma come già evidenziato sono presenti differenze tra regioni interne e tra i Paesi, con una divario tra alcuni nell’aspettativa di vita media che può raggiungere i 17 anni, da 64 a 81. Gli interventi sollecitati da Oms richiamano innanzitutto una crescita totale nei livelli di istruzione, inclusione, occupazione. Una crescita collettiva e la ricerca di uguaglianza sociale e uguaglianza di genere.
“Vivere in un Paese con uguaglianza di genere avvantaggia la salute degli uomini e ciò si manifesta con tassi di mortalità più bassi, maggiore benessere, metà del rischio di essere depressi, maggiore probabilità di avere sesso protetto, tassi di suicidio più bassi e un rischio ridotto del 40% di morte violenta”. “Coinvolgere gli uomini e facilitare la loro partecipazione all’assistenza pagata e non retribuita, alla prevenzione della violenza contro le donne e alla responsabilità condivisa per la salute riproduttiva sono interventi chiave per raggiungere obiettivi globali sull’uguaglianza di genere e accelerare i progressi nel raggiungimento degli obiettivi di salute”.
Info: Oms, molti uomini in Europea muoiono per cause prevenibili