Morbillo, vaccini, eradicazione, nota Iss e Public Health England

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ROMA – Morbillo. È stata pubblicata da Istituto superiore di sanità e Public Health England ente del Dipartimento di salute e assistenza sociale nel Regno Unito, una nota congiunta sulla diffusione del morbillo in Europa, gli obiettivi non raggiunti per quanto riguarda l’eradicazione nella zona europea Oms, i vaccini.

2015 è stato il limite temporale fissato dall’Oms per l’eliminazione del morbillo in Europa. Obiettivo non raggiunto. Nel 2017 sono stati 22.373 i casi nell’area continentale, 35 mortali, 21.478 i casi da gennaio 2018 ad oggi. 5.400 in Italia nel 2017, 1.716 nel 2018 fino al 31 maggio, 8 decessi da gennaio 2017 a oggi.

Ancora una volta i due esperti ricordano che il solo modo per contrastare il morbillo è il vaccino. Fondamentale per chiunque e vitale per chi non può essere vaccinato. La malattia si trasmette sia per contatto che in aria dove può sopravvivere fino a due ore. È una delle malattie più infettive per l’uomo e le probabilità di contagio sono maggiori nei tre giorni che precedono la comparsa del rash cutaneo.

Cruciale il vaccino, opportuna la verifica dello status vaccinale delle persone prima di un viaggio all’estero. Il presidente Iss Walter Ricciardi: “Alcuni focolai in Inghilterra sono stati legati all’importazione dall’Europa. È stato documentato che, dal 2017, almeno 7 casi sono stati importati dall’Italia (3 nel 2017 e 4 nel 2018). Ci sono stati però anche casi di importazione dall’Inghilterra all’Italia – aggiunge – da gennaio 2018 4 casi di morbillo italiani sono risultati importati dalla Gran Bretagna e hanno portato a due piccoli focolai e altri 5 contagi derivati”.

Info: comunicato Iss e Public Health England eradicazione morbillo in Europa

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